Quanto E’ Costata Questa Opera

Dato che durante gli anni che ci sono voluti per tutti i lavori di restauro si è passati dalle Lire agli Euro, scegliamo di esprimerci ancora in “vecchie” lire, solo per uniformare il criterio… Tralasciando le fasi precedenti, e limi­tandoci quindi al restauro completo effet­tuato negli anni 1994-2003, si può valutare a un miliardo e 120 milioni di vecchie lire il prezzo pagato dalla nostra comunità parrocchiale per riportare la nostra bella chiesetta antica al suo splendore. La pri­ma fase (1995-96), che previde il restauro del tetto, del plafone interno, e di tutto l’intonaco e sua ripitturazione di tutto l’esterno della chiesa, venne a costare 268 milioni. La seconda fase, durata 4 anni (1996-99), fu occupata dai lavori di scavo archeologico, e dalla successiva risistemazione della nuova soletta con di restauro” allestita nella cappellina di destra al suo interno il nuovo impianto di riscaldamento a pannelli) venne a costare 276 milioni, cifra che non comprende le competenze pagate dalla Soprintendenza (che si limitò a pagare il loro personale qualificato, sempre presente durante l’opera di scavo).

La terza e ultima fase (terminata nel 2003), che ha visto tutti i rimanenti lavori sopra descritti, dal pavimento in su, ha com­portato una spesa di 576 milioni.

In questo grosso sforzo economico che ha impegnato in primo luogo la comunità parrocchiale con svariate iniziative ordi­narie e straordinarie, oltre che stando attenti a “risparmiare” sulla gestione ordinaria, abbiamo avuto anche molti aiuti: dalla Amministrazione Comunale, alla Cariplo, alle aziende operanti sul ter­ritorio (queste ultime con tante piccole offerte in occasione della benedizione natalizia alle Ditte). Né va dimenticato l’aiuto offertoci dalla Regione Lombardia che, attraverso un apposito fondo per il recupero delle realtà artistiche (FRISL), ci ha fatto un prestito decennale senza interessi, di circa 235 milioni.

Attualmente (marzo 2003) la Parrocchia ha ancora un debito scoperto di circa 250 milioni di vecchie lire.


Scorcio della “Mostra permanente dei lavori