Il Restauro Completo a Cura del Parroco Don Umberto Caporali

Con la consulenza della Soprintendenza ai Beni Architettonici, Artistici e Culturali della Lombardia (Arch. Rosa Cipollone) furono dunque risanate e restaurate le antiche travature del tetto, e risistemata la copertura in coppi, salvando quelli antichi e sostituendo solo quelli rotti, che provocavano infiltrazioni d’acqua piovana che talvolta arrivavano fin dentro la chiesa. Il soffitto ligneo dell’interno della chiesa fu anche restaurato (un ingombrante ponteggio che riempiva tutta la chiesa obbligò per qualche mese a celebrare tra i tubolari che arrivavano fino a una piattaforma appena sotto il plafone…), prima di tutto rifacendo quelle parti di soffitto marcite per le infiltrazioni di acqua piovana, e poi restaurando le decorazioni pittoriche che si stavano “sfarinando” lasciando cadere ogni giorno qualche frammento e ricoprendole poi con una speciale vernice trasparente atta a conservare unita al plafone la decorazione pittorica stessa.

Tutto l’intonaco esterno della chiesa fu restaurato in maniera radicale dall’Impresa Borghini, riportandolo, anche nella tonalità della colorazione, all’antico colore assai più tenue di quello che era stato improvvidamente usato in precedenza. Fu anche esaminata attentamente la situazione statica del pronào sostenuto da due esili colonnine che sta davanti al portone della chiesa: la leggera pendenza che è stata notata non è stata considerata preoccupante per la stabilità del pronao stesso, ma ormai stabilizzata e assorbita dal sottostante terreno.

Anche il piazzalino con la sua pavimentazione a “rizzata” ha ritrovato un aspetto più dignitoso di quanto non fosse in precedenza, sbrecciato in più parti, specialmente in corrispondenza dei gradini. Nel frattempo, l’Amministrazione Comunale aveva lodevolmente provveduto a risistemare l’intera Piazza Risorgimento, su cui si affaccia la chiesa, con una nuova pavimentazione (in luogo del precedente brutto asfalto) proprio davanti alla chiesa, da cui è stata anche bandita la sosta e la circolazione degli automezzi, e con una più adeguata illuminazione per la sera.

All’interno della chiesa, rimosso lo scadente pavimento in piastrelle, durante lo scavo per la creazione di un “vespaio” aerato, che evitasse la risalita dell’umidità lungo le pareti, vennero in luce prima svariate tombe (e molti scheletri umani alcuni anche integri e assai ben conservati), ma poi anche numerosi reperti in muratura, documenti unici ed interessantissimi per il valore archeologico. Fu quindi coinvolta anche la Sezione archeologica della Soprintendenza (Dott.ssa Anna Ceresa Mori).

Questi scavi e i lavori che ne conseguirono per ripristinare il piano di calpestio portarono alla totale chiusura della chiesa di San Desiderio per oltre 4 anni tra il 1995 e il 2000, utilizzando,per le celebrazioni liturgiche, in tutto questo lungo periodo, la piccola cappelletta alla quale si accede da una porticina posta sulla destra della facciata.


Immagini del degrado esterno


Immagini del degrado interno


Le travature del tetto prima del restauro


Degrado delle pareti interne


Come si presentava la Chiesa fino al 1995


La Chiesa dal 2002